Una delle attività della Compagnia della vergine è lo studio e la riproposizione, in spettacoli e rievocazioni, di danze storiche. Nella fattispecie le danze in auge presso le corti europee nei secoli XV – XVIII , senza dimenticare quelle più propriamente popolari , come i Country Inglesi o i Branle francesi .
Particolare cura viene riservata alle danze armate dove le due discipline , la scherma e la danza , spesso praticate entrambe dalla crema della società, si fondono in un connubio di tecnica e arte.
Le danze vennero codificate nelle corti italiane rendendo ciò che prima era confinato alla tradizione popolare materia di studio nobiliare al pari delle arti marziali.
Comparvero così le figure dei maestri di danze che ne ” inventavano” di nuove in occasione di feste e ricorrenze . Tra i più famosi ricordiamo Domenico da Piacenza, Guglielmo l’Ebreo, Antonio Cornazzaro.
Il XVI e il XVII secolo in coincidenza con lo sviluppo delle arti rinascimentali segnano il massimo splendore delle danze . Accanto a nomi italiani , come Cesare Negri, compaiono nomi francesi , quali Thoinot Arbeau .
Sempre nel XVII secolo ricordiamo il ” caso inglese” , dove un editore, quale John Plaiford, recuperando danze popolari , ha consentito di tramandare fino ad oggi tale conoscenza .
Il XVIII secolo segna la nascita della danza per antonomasia, il minuetto, che grazie all’opera del Rameau giunge fino a noi .